Warning! This blog's new home now is here.
Secondo un articolo di InfoWorld, la nuova nuova versione del JDK Sun adotterà un design più modulare che supporterà la versione 7 del linguaggio Java. E questo porterà, secondo Mark Reinhold (ingegnere principale dietro Java SE e OpenJDK) a una serie di vantaggi.
La modularità verrà raggiunta attraverso il progetto Jigsaw, che permetterà agli sviluppatori di sviluppare i propri moduli e di eliminare la necessità del classpath.
"Class path is dead," Reinhold said.
La modularizzazione potrebbe portare anche ad una singola versione di Java, dato la capacità di un sistema del genere di adattarsi all'ambiente in cui si trova ad essere eseguito.
"We're working to define a modular form of the Java platform and its implementation; we're working to evolve the Java Virtual Machine into a true, multilingual universal runtime for high-level languages; and finally, we're doing things to make developers more productive," said Mark Reinhold, principal engineer for Java SE and OpenJDK.
Aspetto per me decisamente più importante. Per come la vedo io, l'uso di un ambiente di esecuzione per codice managed che permetta a programmi scritti in linguaggi diversi di comunicare e cooperare tra loro, in un'ambiente comune e con un set standard di librerie, è una carta vincente.
Già ora esistono soluzioni simili, le più famose delle quali sono il CLR della piattaforma .Net e appunto il JRE che già ora supporta un gran numero di linguaggi anche molto diversi tra loro come Scala, Groovy, Clojure, Jython e JRuby per citarne alcuni.
Per facilitare il compito dei checker statici.
Con queste nuove modifiche la piattaforma Java potrebbe diventare a tutti gli effetti un ambiente di esecuzione in grado di supportare una gran varietà di necessità, linguaggi e stili di sviluppo, il tutto garantendone l'interoperabilità e l'esecuzione controllata.
Tutte caratteristiche che secondo me potrebbero diventare irrinunciabili in molti settori.